Non esistono aggettivi per descrivere Roma. Il più grande museo al mondo a cielo aperto. Innumerevoli siti archeologici, piazze, case, strade e monumenti, ancora celati nel sottosuolo della città, costantemente vengono rilevati e restaurati.
Tuttavia, tra quelli già scoperti, molti sono esclusi al pubblico. Così spesso, è accaduto anche che, l'urbanizzazione in 3000 anni, abbia inglobato monumenti e luoghi, dove fatti e persone hanno contribuito, nei millenni, allo sviluppo della cultura universale. Roma, nella sua immensa testimonianza, ancora oggi, coinvolge la storia di tutti i popoli e ne rimane coinvolta. Stravacanza, in questi anni, operando nel settore turistico, parallelamente alle proprie attività dedite ai servizi per il turismo, ha ampliato, in collaborazione con esperti di archeologia romana, i propri obiettivi, promuovendo, al circuito internazionale, alcuni itinerari esclusivi da proporre a coloro che, per passione e desiderio di conoscenza, vogliono addentrarsi nei dettagli della storia romana.
Missione affascinate, di enorme portata culturale. Tuttavia, per la mole dei documenti storici, dei siti visitabili, è sicuramente una missione inesauribile. La nostra proposta, al momento, si concentra nello studio di un periodo ben preciso, che comprende lo sviluppo della città fino alla caduta dell'Impero Romano. Ciò nonostante, l'enorme quantità di materiale a disposizione rende impossibile programmare un percorso definitivo; per questo i nostri itinerari sono mirati a luoghi inaspettati, riservati, unici, che nel corso della storia sono stati testimoni dello sviluppo culturale, amministrativo e religioso dell'uomo. Le visite sono orientate verso i siti della religione paleocristiana, dove comprenderemo le sue usanze e i suoi riti.
Ancor prima, di enorme importanza culturale, sarà affascinante scoprire i luoghi che furono scelti e frequentati segretamente dai fedeli romani: i Mitrei, siti sacri, dedicati alla più grande espressione religiosa dell'antica Roma, malgrado ciò, sconosciuti alla grande massa turistica. Ma non solo. Verremo proiettati indietro nel tempo, percorreremo le strade, i vicus segreti, riconosceremo le antiche insule e le ville, le storie più intime, sosteremo nei luoghi esatti dove i libri di storia raccontano vicende e fatti memorabili. L'esperienza sarà indelebile. Per sempre.
I nostri itinerari sono fuori dai circuiti prettamente turistici, come già detto, esclusivi, riservati a quei luoghi di non facile accesso, dunque dimenticati dalle guide tradizionali. Il numero dei partecipanti è limitato per permettere un maggiore coinvolgimento e attento approfondimento.
E' garantita l'assistenza di esperte guide. Molto di più di una foto ricordo, è un viaggio a ritroso nella nostre origini, nella storia, nelle abitudini universali. Sconvolgente scoprire che ne facciamo parte tutti. Da 3000 anni, ci sono luoghi a Roma, che lo stanno raccontando.
PERCORSI
Che Romolo e Remo siano esistiti è ancora da stabilire, ma a Roma c'è il luogo dove Rea Silvia si incontrò con il Dio Marte; e c'è il luogo dove la cesta, con i pargoli, si arenò lungo la riva del Tevere. E' anche visibile il luogo dove, fino alla metà del '600, si supponeva fosse stato crocificco San Pietro, tanto da edificarne un prestigioso tempietto barocco; cosi dove avvenne il ratto delle Sabine.
Dove iniziò l'incendio di Roma si può ancora vedere e si possono vedere i resti delle mura serviane, aureliane, i luoghi che servirono per realizzare le naumachie, i sotterranei di culto, le antiche tabernae, si possono ancora assaggiare i cibi, le bevande e ascoltare la musica riprodotta fedelmente con gli antichi strumenti.
Percorrere le vie, visitare gli ipogei, le ville, dove prendevano gli allori che servivano ad ornare il capo degli imperatori. La meridiana Augustea è inglobata in un edificio privato, così come alcuni mitrei. Esiste un luogo dove si accatastavano le anfore provenienti dall'Africa e dalla Spagna, oggi divenuto quartiere mondano.
Si può ripercorre l'antica via usata dalle popolazioni che sfuggivano al freddo delle glaciazioni, il crocevia mercantile, dove coniavano le monete, dove si allenavano i gladiatori e tanto di più.
Stravacanza ti ci porta.
LA VIA APPIA
La via Appia Antica è una strada romana che collegava Roma a Brindisi, il più importante porto per la Grecia e l'Oriente nel mondo dell'antica Roma. L'Appia è probabilmente la più famosa strada romana di cui siano rimasti i resti, la sua importanza viene confermata dal soprannome con il quale i Romani la chiamavano: Regina viarum. I lavori per la costruzione iniziarono nel 312 a.C., per volere del censore Appio Claudio Cieco (Appius Claudius Caecus, appartenente alla Gens Claudia), che fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma alle colline di Albano. I lavori di costruzione si protrassero fino al 190 a.C., data in cui la via completò il suo percorso fino al porto di Brindisi. La strada, dimenticata per secoli, fu riscoperta durante il periodo rinascimentale. Ampie parti della strada originale si sono preservate fino ad oggi, ed alcune sono ancora usate per il traffico automobilistico (per esempio vicino a Velletri). Lungo la parte di più vicina a Roma si possono ammirare numerose tombe e catacombe romane delle prime comunità cristiane.
La strada fu costruita con perizia e precisione, tanto da essere percorribile con ogni tempo e mezzo, grazie alla pavimentazione che la ricopriva, poiché sul semplice sterrato, infatti, gli agenti atmosferici rendevano difficile il cammino dei mezzi di trasporto a ruote, mentre la presenza delle grandi pietre levigate e perfettamente combacianti, ancora visibili, che costituiscono il fondo della via, permetteva la circolazione in qualunque condizione.
La pavimentazione poggiava a sua volta su di uno strato di pietrisco che colmava una trincea artificiale che assicurava la tenuta del drenaggio.
Si trattava di una tecnica nuova e rivoluzionaria e fu a partire da una tale innovazione che la Repubblica e l'Impero Romano poterono costruire la vastissima rete stradale del mondo romano.
Quasi sempre rettilinea, larga circa 4.1 metri (14 piedi romani), misura che permetteva la circolazione nei due sensi, affiancata sui lati da crepidines (marciapiedi) per il percorso pedonale. Sulla Via Appia apparvero per la prima volta le pietre miliari